Quanto ci ingannano le convinzioni errate? un lettore racconta…la psicologa risponde

Arrovellarsi e non agire non aiuta a valutare le situazioni in modo realistico

Arrovellarsi e non agire non aiuta a valutare le situazioni in modo realistico

Quando e come siamo vittime delle nostre distorsioni cognitive : la lettura del pensiero

Perchè una ragazza cambia lato della strada per non incontrarmi?
Inviata da Davide. 16 febbraio 2017

Buongiorno, vorrei chiedere un parere da esperto..
Da un po’ di tempo, la mattina andando al  lavoro incrociavo per strada una ragazza circa della mia età.
Due settimane fa, questa ragazza mi ha salutato e io ho risposto. Siamo andati avanti così per un’altra settimana, ci salutavamo quando ci incrociavamo e basta.
Una di queste mattine quando l’ho incrociata mi sono fermato per parlarci e così abbiamo conversato per 3-4 minuti parlando del più e del meno, tipo che lavoro fai, in che zona abiti e cose del genere.
Abbiamo parlato qualche altra mattina sempre per 5 minuti, lei si fermava sempre volentieri (almeno secondo me) a parlare. L’ultima volta che abbiamo conversato, sempre in generale, mi ha salutato con un “ci vediamo” , che prima non mi aveva mai detto.
Ieri è successo che io ho fatto la mia solita strada mentre lei camminava sul versante opposto, si è sbracciata per salutarmi.
Anche stamattina ho visto che lei percorreva la strada dall’altra parte rispetto a quella dove ci incontravamo abitualmente, ho visto che mi guardava ma io ho fatto finta di non vederla.
Credo che abbia appositamente cambiato lato della strada per non incontrarmi, voi che ne dite?
E soprattutto perchè ha fatto così? Non sono stato molesto, ha iniziato lei a salutarmi e mi sembrava contenta di fermarsi a chiacchierare con me.  Potrei avere un parere da specialista in materia?  Cosa potrebbe esserle scattato in testa? Grazie in anticipo.

Risposta della dott.ssa Paola Federici

La lettura del pensiero: essere certi di ciò che l'altro pensa è una distorsione cognitiva. Impariamo a riconoscerla

La lettura del pensiero: essere certi di ciò che l’altro pensa è una distorsione cognitiva. Impariamo a riconoscerla

Gentile Davide, lo psicologo non ha la sfera di cristallo per interpretare ogni piccola situazione, soprattutto perchè le situazioni come quella che lei descrive,  sono già frutto della percezione di chi racconta.

Mi spiego meglio: lei ha dato una interpretazione sua del fatto che la ragazza abbia cambiato lato della strada, pensando che non volesse più parlare con lei.  Forse lei non sa che la psicoterapia cognitivo comportamentale parla delle cosiddette “Distorsioni cognitive“, che sono  convinzioni errate e pregiudizievoli sulle più svariate situazioni del quotidiano.  Una di queste distorsioni che la nostra mente può produrre è la cosiddetta “Lettura del pensiero”. Essa consiste nella convinzione di sapere che cosa passa per la mente di un’altra persona, traendo spesso conclusioni affrettate su comportamenti altrui, che possono non avere alcuna conferma reale,  basandosi soltanto su supposizioni .

Prendiamo il suo caso: se la ragazza è passata dall’altra parte della strada potrebbe avere avuto anche motivazioni diverse dallo sfuggire alle brevi conversazioni con lei. Questa è solo una sua conclusione, che deriva da sue supposizioni, che a loro volta derivano dai suoi vissuti personali pregressi. Come dire che le sue esperienze precedenti  di vita possono averla condotta a una conclusione che potrebbe rivelarsi errata.

Ora, essendo io a distanza e non sul posto, non posso darle una risposta certa. Però potrei suggerirle di modificare il suo comportamento, invece di arrovellarsi come sta facendo, senza peraltro concludere niente di costruttivo. E’ possibile che questo arrovellarsi faccia parte di uno suo modo di essere? riflettere troppo invece di agire può condurre a chiudersi solo eventuali sviluppi futuri e la possibilità che le situazioni possano evolvere.

Va da sè quindi che l’unica soluzione per ottenere una risposta, sarà quella di modificare lei stesso il suo comportamento: domani stesso , per esempio, potrebbe passare lei dall’altra parte della strada  appena vede la ragazza (che tra l’altro se si è sbracciata per farsi notare non mi pare che non voglia piu parlarle). Dopodichè le sarà più facile dirle, con tranquillità, che ha cambiato lato del marciapiedi perchè cosi può incrociarla e scambiare due parole, sempre che le faccia piacere. Potrà essere anche l’occasione per chiederle se non la infastidisce e che se non desidera più parlare è sufficiente dirglielo.

Insomma, quello che lei non ha fatto, Davide,  è la decidere di agire invece di pensare soltanto.

Certamente agire è sempre un rischio, perchè potrebbe avere una risposta positiva e incoraggiante come, al contrario, una negativa.  Ma non è meglio arrivare a un dunque, fosse pure negativo,  che torturarsi a vuoto inutilmente per chissà quanti giorni ancora? O non avere mai la gratificazione di una risposta certa?

Mi scusi, ma se la ragazza si sbracciava per salutarla, perchè lei il giorno dopo ha fatto finta di niente? Se la ragazza la pensa come lei, potrebbe ipotizzare che non è interessato a lei….non potrebbe invece avere attraversato la strada per verificare se lei sia davvero interessato a corteggiarla un po’?

Come vede le interpretazioni di una situazione possono essere più di una. Sta a lei affrontare la situazione di petto , ma con serenità e un po’ di sicurezza.Auguri! se vuole e ritiene utile, mi faccia sapere come è andata a finire.

Dott.ssa Paola Federici, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale – Psicoterapie brevi e autogene – Ipnosi- EMDR

Questa voce è stata pubblicata in Articoli, Consigli psicologia, Scrivi alla psicologa. Contrassegna il permalink.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *